Il mercato del lavoro indonesiano

Posted by Written by Virda Risyad Pribadi Reading Time: 5 minutes

Il mercato del lavoro indonesiano riflette i più ampi cambiamenti economici e sociali all’interno del Paese. La nazione ha registrato una crescita costante dell’occupazione, trainata principalmente da settori come l’industria manifatturiera, l’agricoltura e i servizi. Anche l’urbanizzazione ha svolto un ruolo significativo nel cambiamento dei modelli occupazionali, con maggiori opportunità di lavoro nelle città rispetto alle aree rurali. La sottoccupazione e l’occupazione irregolare rimangono tuttavia sfide persistenti. La sottoccupazione si manifesta spesso con lavoratori impiegati in posizioni che non utilizzano appieno le loro competenze o non offrono un compenso adeguato. Il settore irregolare, che comprende le piccole imprese e il lavoro autonomo, rappresenta ancora circa il 58% della forza lavoro. I posti di lavoro in questo settore in genere mancano di contratti formali, sicurezza sul lavoro e benefit.

Dati demografici e distribuzione della forza lavoro

L’Indonesia ha una forza lavoro di oltre 142 milioni di persone: la più numerosa del sud-est asiatico. Inoltre, la popolazione è notevolmente giovane, con un’età media di circa 30 anni. Secondo Statistics Indonesia (un’agenzia governativa indipendente responsabile dell’esecuzione di indagini statistiche), il Paese sta attualmente entrando in un’era di “bonus demografico” in cui la popolazione produttiva (15-64 anni) supera la popolazione non produttiva.

Il picco di questo bonus dovrebbe essere raggiunto nel 2045. Questo cambiamento demografico rappresenta un’opportunità unica per la crescita economica, a condizione che il Paese sia in grado di sfruttare efficacemente il potenziale della sua forza lavoro giovane e dinamica. Tuttavia, per sfruttare appieno queste opportunità, l’Indonesia deve affrontare sfide come la creazione di posti di lavoro, l’istruzione, l’assistenza sanitaria e la disuguaglianza economica.

Il Governo indonesiano sta investendo in infrastrutture educative, formazione degli insegnanti e nelle piattaforme di apprendimento online. Le politiche volte a stimolare la crescita dell’occupazione, come gli incentivi agli investimenti esteri, il sostegno alle PMI e lo sviluppo delle zone industriali, sono fondamentali, così come pure migliorare l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità, attraverso programmi come la National Health Insurance (JKN), che mira alla copertura sanitaria universale.

Distribuzione della forza lavoro

La forza lavoro indonesiana è in gran parte concentrata nelle aree urbane, con grandi città come Giacarta, Surubaya e Bandung che fungono da centri chiave per l’occupazione. Queste città attraggono una quota significativa della forza lavoro grazie alle diverse opportunità professionali  disponibili in settori come i servizi, la finanza e la tecnologia. L’urbanizzazione ha intensificato questa tendenza, portando a una concentrazione di posti di lavoro nelle aree metropolitane, che a sua volta guida la crescita economica e la modernizzazione. Tuttavia, una parte sostanziale della popolazione rimane impegnata nell’agricoltura rurale, riflettendo la duplice natura dell’economia indonesiana.

L’agricoltura tradizionale continua a coesistere con le moderne industrie urbane, svolgendo un ruolo cruciale nelle aree rurali fornendo mezzi di sussistenza a milioni di persone e contribuendo sia alla sicurezza alimentare che alle esportazioni.

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Sistema educativo e preparazione della forza lavoro

Il sistema educativo è strutturato in tre livelli:

  • Istruzione Primaria;
  • Secondaria; e
  • Terziaria.

L’istruzione primaria dura sei anni, a partire dall’età di sette anni, ed è seguita da tre anni di istruzione secondaria inferiore. Gli studenti passano poi all’istruzione secondaria superiore, che dura altri tre anni. L’istruzione terziaria viene erogata da università, accademie e politecnici, che offrono vari programmi universitari e post-laurea.

Negli ultimi anni, il Governo ha effettuato sostanziali investimenti per migliorare le infrastrutture educative e ampliarne l’accesso, lavorando per integrare la tecnologia nelle aule con piattaforme di apprendimento digitale e una migliore connettività Internet nelle aree remote. Nonostante questi sforzi, permangono sfide significative. Le disparità di qualità tra le scuole urbane e rurali sono evidenti, con le scuole urbane che spesso dispongono di strutture migliori, insegnanti più qualificati e livelli di rendimento degli studenti più elevati. L’accesso all’istruzione superiore è un altro problema importante, poiché molti studenti delle aree rurali devono affrontare barriere finanziarie e logistiche che impediscono loro di proseguire con l’istruzione terziaria.

Salari minimi e costo del lavoro

Il sistema indonesiano dei minimi salariali differenziati stabilisce una base nazionale, consentendo ai governi regionali di adeguare i salari in base alle condizioni economiche locali per garantire che riflettano il costo della vita e la produttività economica. Il salario minimo si applica a tutti i lavoratori con meno di un anno di anzianità, dopodiché i dipendenti possono essere pagati in base alla scala salariale dell’azienda.

Alle imprese è vietato ritardare i pagamenti del salario minimo, ad eccezione delle micro e piccole imprese. Queste piccole imprese sono esentate dal pagamento del salario minimo regionale, ma sono tenute a compensare i loro lavoratori con una retribuzione pari almeno al 50 percento della spesa media pubblica o al 25 percento sopra la soglia di povertà provinciale.

Distribuzione di genere

La forza lavoro indonesiana è in gran parte composta da giovani, più della metà dei quali di età compresa tra i 20 e i 39 anni. Tuttavia, anche i lavoratori più anziani svolgono un ruolo significativo, costituendo circa il 15% della forza lavoro e contribuendo con la loro preziosa esperienza e affidabilità. Questi dipendenti più anziani sono essenziali per fare da mentori ai lavoratori più giovani e garantire la continuità all’interno dei vari settori.

L’Indonesia ha assistito a una tendenza in crescita nella partecipazione della forza lavoro femminile, soprattutto nelle aree urbane e nel settore dei servizi. Nel 2023, le donne costituivano circa il 38% della forza lavoro, un numero in aumento negli ultimi anni. Nonostante questi progressi, la disuguaglianza di genere persiste, in particolare nei ruoli di leadership in cui le donne occupano solo circa il 14% delle posizioni dirigenziali. Inoltre, in settori tradizionalmente dominati dagli uomini, come l’ingegneria e la tecnologia, le donne rappresentano meno del 20% della forza lavoro. Gli sforzi per combattere queste disparità includono iniziative governative e organizzative incentrate sulla promozione dell’uguaglianza di genere e sull’emancipazione delle donne in contesti professionali.

Per sostenere i lavoratori anziani nel mercato del lavoro, sono in corso iniziative volte a prevenire la loro emarginazione. Sono in fase di sviluppo programmi di riqualificazione e aggiornamento per aiutare i dipendenti più anziani ad adattarsi ai cambiamenti tecnologici e alle richieste del settore. Ad esempio, per includere una formazione specificamente progettata per gli anziani ed aiutarli a rimanere competitivi e produttivi nella forza lavoro, è stato esteso il programma Pre Employment Card.

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