2022: un anno di svolta per gli investimenti esteri in Indonesia

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Nel 2022 l’Indonesia ha ricevuto circa 43 miliardi di dollari di investimenti esteri: l’importo più alto nella storia del Paese, con un aumento del 44% rispetto al 2021. Questo risultato è stato raggiunto principalmente grazie all’industria di estrazione dei metalli, in particolare nel settore del nichel, nel quale il Governo indonesiano intende sviluppare le proprie potenzialità.

Secondo i recenti dati diffusi dal Consiglio di coordinamento degli investimenti indonesiani (BKPM), nel 2022 l’Indonesia ha ricevuto 43 miliardi di dollari di investimenti esteri: l’apporto più consistente nella storia del Paese, con un aumento del 44% rispetto al 2021. Insieme agli investimenti nazionali, l’Indonesia ha registrato 1.207 trilioni di rupie (80 miliardi di dollari) di investimenti, con un aumento del 34% rispetto all’anno precedente.

Nel 2022 gli investimenti esteri in Indonesia sono stati guidati dai settori dell’estrazione dei metalli e delle miniere, che hanno registrato oltre 16 miliardi di dollari di IDE complessivi.

Per il 2023 il Governo prevede investimenti combinati nazionali ed esteri per 1.400 trilioni di rupie (92 miliardi di dollari), e 1.650 trilioni di rupie (108 miliardi di dollari) per il 2024.

Le principali fonti di IDE nel 2022

Le cinque principali fonti di investimento estero in Indonesia sono le seguenti:

  1. Singapore – 13,3 miliardi di dollari;
  2. Cina – 8,2 miliardi di dollari;
  3. Hong Kong – 5,5 miliardi di dollari;
  4. Giappone – 3,6 miliardi di dollari; e
  5. Malesia – 3,3 miliardi di dollari.

Settori di rilievo che hanno attratto importanti investimenti esteri

L’industria indonesiana dei metalli di base in cima agli IDE ricevuti nel 2022

Nel 2022 l’industria metallurgica di base dell’Indonesia è stato il settore che ha ricevuto i principali investimenti esteri. I dati del BKPM dimostrano che il settore ha ricevuto 11 miliardi di dollari di IDE, pari a circa il 24% del totale degli IDE ricevuti dal Paese nel corso dell’anno.

Il Paese sta cercando di sfruttare l’abbondanza di risorse minerarie per sviluppare l’industria mineraria a valle, con particolare riferimento al nichel. L’Indonesia possiede le più grandi riserve di nichel al mondo, stimate in 22 milioni di tonnellate, e sta facendo leva su queste riserve e su altri minerali per attrarre IDE nello sviluppo delle fonderie locali. Per questo motivo, il valore delle esportazioni di nichel lavorato ha contribuito in modo significativo alle entrate del Governo nel 2022, raggiungendo i 30 miliardi di dollari: un aumento enorme rispetto al miliardo di dollari del 2015.

Nel corso del 2023 l’estrazione del nichel è uno dei settori principali in cui si prevede che l’Indonesia vedrà aumentare gli investimenti stranieri.

Il nichel è un importante componente nella produzione di batterie inossidabili e di veicoli elettrici (EV). L’Indonesia punta a diventare un centro di produzione di veicoli elettrici a livello mondiale con l’obiettivo di diventare uno dei primi tre produttori di veicoli elettrici e di batterie per veicoli elettrici al mondo entro il 2027. Con questo proposito il Governo ha sollecitato i principali produttori di veicoli elettrici, come Tesla e la cinese BYD, a stabilire le loro attività nel Paese.

Hyundai Motor Group, in collaborazione con LG Energy Solutions, sta costruendo in Indonesia una delle più grandi fabbriche di batterie per veicoli elettrici del Sud-Est asiatico, il cui completamento è previsto per il 2023 e l’inizio della produzione per il 2024. L’impianto dovrebbe avere una capacità di 10 gigawatt/ora (GWh) (1 gigawatt = 1 miliardo di Watt).

Si prevede che gli IDE nel settore dell’estrazione dei metalli continuino, poiché l’Indonesia mira a vietare l’esportazione di un maggior numero di minerali grezzi

Si prevede che gli IDE nell’industria mineraria indonesiana dei metalli continueranno a crescere, dato che il Governo sta cercando di vietare l’esportazione di un maggior numero di minerali grezzi.

Il divieto di esportazione della bauxite grezza dovrebbe iniziare nel giugno del 2023 e il Governo spera che le entrate statali derivanti dalla bauxite lavorata possano aumentare da 1,3 a 4 miliardi di dollari. Il Governo sta anche valutando il divieto di esportazione di minerale di rame e di stagno raffinato. L’Indonesia è già il più grande esportatore di stagno raffinato al mondo e possiede una delle più grandi riserve di rame a livello globale.

Nel 2014 il Governo aveva vietato l’esportazione di stagno grezzo. E si desidera incoraggiare gli investimenti per la creazione di impianti di produzione di altri prodotti a base di stagno, come polveri di stagno, barre di stagno e produzione chimica di stagno.

Inoltre, con la continua volatilità dei prezzi del petrolio causata dal conflitto tra Russia e Ucraina e la corsa al raggiungimento di zero emissioni, si registra un’impennata nella domanda di minerali strategici. Si tratta di materie prime ritenute essenziali per la produzione di energia a basse emissioni: nichel, litio, grafite e cobalto per l’immagazzinaggio di energia; uranio, terre rare e silicio per la produzione di energia eolica, solare e nucleare; alluminio e rame per la trasmissione di energia.

Grazie all’abbondanza di questi minerali, l’Indonesia sarà protagonista della transizione energetica globale.

Miniere

Secondo il BKPM, nel 2022 gli IDE nel settore minerario indonesiano hanno raggiunto i 5,1 miliardi di dollari, collocando il settore al secondo posto dopo l’industria metallurgica. Oltre ai minerali, il Paese è ricco di carbone e oro, di cui la maggior parte viene esportata.

L’Indonesia è il terzo esportatore mondiale di carbone e il più grande esportatore mondiale di carbone termico. Nel 2022 sono stati prodotti circa 687 milioni di tonnellate di roccia sedimentaria, di cui sono state esportate 494 milioni di tonnellate. Per il 2023, il Governo punta a far raggiungere alle esportazioni di carbone la cifra record di 518 milioni di tonnellate su una produzione totale di 695 milioni di tonnellate.

Per quanto riguarda la produzione di oro, nel 2022 l’Indonesia ne ha prodotto 70 tonnellate, classificandosi al nono posto a livello mondiale. Nel 2019, al suo apice, il Paese ha prodotto 139 tonnellate d’oro. Inoltre, le riserve auree stimate in 3,5 miliardi di tonnellate fanno dell’Indonesia la quinta riserva mondiale dopo Australia, Russia, Sudafrica e Stati Uniti.

Il Paese produce circa il 4% della produzione mondiale di oro, metà del quale proviene dalla miniera di Grasberg, situata nella provincia di Papua. Si ritiene che la miniera contenga le più grandi riserve d’oro al mondo (circa 67 milioni di once) ed è gestita dalla società locale PT Freeport Indonesia e dal gigante minerario americano Freeport-McMoRan.

PT Freeport Indonesia apparteneva a Freeport-McMoRan per il 90,64%, ma nel 2018 il Governo indonesiano ha negoziato nuovi termini contrattuali diventando l’azionista di maggioranza di PT Freeport Indonesia.

Industria chimica e farmaceutica

Le industrie chimica e farmaceutica indonesiane, nel 2022, hanno accolto investimenti esteri per 4,5 miliardi di dollari.

L’Indonesia è il più grande mercato farmaceutico del Sud-Est asiatico e si prevede che nel 2025 passerà dai 7,6 miliardi del 2020 a oltre 11 miliardi di dollari. Il settore è tuttavia ancora fortemente dipendente dall’importazione delle materie prime – circa il 90% delle forniture. I farmaci generici rappresentano il segmento più grande del mercato farmaceutico.

In Indonesia la domanda di prodotti farmaceutici e di assistenza sanitaria in generale è in aumento, soprattutto grazie a una classe di consumatori in rapida crescita e a un migliore accesso alle strutture sanitarie. Il Paese ha il più grande programma di assistenza sanitaria gratuita al mondo, con circa 246 milioni di utenti. Gli iscritti al programma BPJS hanno diritto a ricevere gratuitamente servizi sanitari che vanno dalle semplici visite odontoiatriche ai trattamenti complessi, come il trapianto di organi.

Date le dimensioni del mercato, gli stili di vita urbani e l’aumento della spesa pubblica, l’industria farmaceutica rappresenta un’opportunità di investimento redditizia. Inoltre, la crescita dello stile di vita urbano ha portato alla prevalenza di malattie come il diabete, le malattie cardiovascolari e le patologie gastriche, e richiederà investimenti per il passaggio dai farmaci generici ai prodotti di nicchia.

Trasporti e telecomunicazioni

Secondo il BKPM, nel 2022 i trasporti e le telecomunicazioni hanno ricevuto 4,1 miliardi di dollari di investimenti stranieri.

Essendo un arcipelago di oltre 17.000 isole, lo sviluppo dei trasporti ha rappresentato per l’Indonesia una vera sfida, con un costo logistico fra i più alti del sud-est asiatico. Migliorare la connettività tra le isole è fondamentale non solo per ridurre i costi logistici, ma anche per aumentare la competitività delle imprese.

Ci sono molte regioni, soprattutto nella parte orientale del Paese, in cui lo sviluppo è in ritardo e richiede investimenti nel trasporto pubblico e nelle infrastrutture. Fra il 2019 e il 2024 il Governo intende investire 430 miliardi di dollari in programmi infrastrutturali, la maggior parte dei quali nel settore dei trasporti. Il progetto più grande è quello dell’autostrada Trans-Sumatra, che dovrebbe estendersi per 2.900 km e costare 33,7 miliardi di dollari. Più di 1.000 km sono già stati completati.

Il settore delle telecomunicazioni sta subendo una massiccia trasformazione, guidata dal crescente numero di utenti di cellulari e internet. Con oltre 355 milioni di abbonamenti, l’Indonesia è il terzo mercato di telefonica mobile più grande al mondo, preceduto solo da India e Cina. Secondo Fitch Solutions, si stima che ci siano 258 milioni di abbonati 4G e 79 milioni di abbonati 3G.

Il gigante statale delle telecomunicazioni Telkomsel ha lanciato i primi servizi 5G del Paese nel 2021 e prevede che entro il 2030 ci saranno circa 191 milioni di abbonati al 5G. Considerato che il 70% degli Indonesiani ha accesso a Internet, gli investitori hanno l’opportunità di contribuire alla crescita dei dati di rete. Inoltre, sono necessari investimenti stranieri per migliorare la connettività Internet a banda larga. La complessa geografia dell’Indonesia ha spesso ostacolato lo sviluppo di infrastrutture fisse a banda larga. Per questo motivo, nelle aree rurali, le imprese possono investire in servizi wireless a banda larga per fornire un accesso a Internet a prezzi accessibili ed implementare le infrastrutture TIC di collegamento fra le varie regioni.

Prospettive 2023

Il Governo indonesiano prevede di poter raggiungere l’obiettivo dei 1.400 trilioni di rupie (92 miliardi di dollari) in investimenti esteri e nazionali. Il settore dell’estrazione dei metalli continuerà a essere quello prevalente per gli investimenti, in sinergia con il potenziamento degli sforzi governativi volti allo sviluppo dell’industria mineraria.

Gli investitori, tuttavia, saranno cauti riguardo al rallentamento dei prezzi delle materie prime nel 2023 valutando l’approccio del Governo mirato al mantenimento dell’inflazione all’obiettivo del 3% per l’anno in corso.