Svolta commerciale in vista: CEPA Indonesia-UE
A quasi nove anni dall’inizio dei negoziati, l’Indonesia e l’Unione Europea sono finalmente alla conclusione dell’accordo di partenariato economico globale tra Indonesia e UE (IEU-CEPA). L’accordo di libero scambio, che è passato attraverso 19 cicli di negoziati, è ora nella sua fase finale, con l’attesa di una conclusione formale condivisa per la fine di giugno 2025.
Per l’Indonesia, l’accordo rappresenta un passo fondamentale nella diversificazione dei suoi partner commerciali, mentre per l’UE offre un nuovo punto d’appoggio in una delle economie più importanti del sud-est asiatico.
Calendario dei negoziati: dal 2016 al 2025
I colloqui per il CEPA Indonesia-UE sono iniziati nel luglio 2016, dopo una valutazione congiunta che ha individuato le priorità condivise in materia di commercio e investimenti. All’inizio i progressi sono stati lenti a causa delle divergenze su temi come l’olio di palma, la protezione degli investimenti e le regole su contenuti locali. Nel 2020 i negoziati avevano compiuto passi avanti, arrivando a definire i capitoli tecnici principali, tra cui le norme di origine e i meccanismi per la risoluzione delle controversie. A seguito dei ritardi dovuti alla pandemia, il 2023 ha visto la ripresa dello slancio nei lavori, con significative novità nell’accesso al settore automobilistico e nelle disposizioni sui minerali critici. Durante la 19º tornata del ciclo negoziale, nel luglio 2024 sono state affrontate le questioni finali relative all’accesso al mercato e agli appalti pubblici. A giugno 2025, entrambe le parti si trovano nella fase di finalizzazione, con la conclusione dell’accordo prevista entro la fine del mese prima di passare alla fase di revisione legale e di ratifica.
Un accordo globale con una solida base strategica
Il CEPA offre un ampio quadro per la liberalizzazione del commercio di beni e servizi, il miglioramento della protezione degli investimenti ed il potenziamneto della cooperazione normativa. Circa l’80% delle esportazioni indonesiane verso l’UE – in particolare abbigliamento, calzature, olio di palma, pesca e componenti automobilistici – riceverà un trattamento a tariffa zero, immediato o graduale. L’UE, a sua volta, ottiene un migliore accesso per i suoi macchinari, prodotti chimici e manufatti.
In base all’accordo, le esportazioni tessili e calzaturiere dell’Indonesia vedranno l’eliminazione dei dazi fin dal primo giorno, mentre l’olio di palma lavorato e i componenti delle batterie per veicoli elettrici saranno liberalizzati gradualmente nell’arco di cinque anni. Si prevede che queste misure ridurranno significativamente i costi per gli esportatori indonesiani e aumenteranno l’accesso dell’UE a materie prime e beni di consumo a prezzi accessibili.
Aumento delle esportazioni e sviluppo industriale dell’Indonesia
Per l’Indonesia, il CEPA I-UE sostiene sia la crescita del commercio a breve termine che il progresso industriale a lungo termine. Con l’aumento delle attività riguardanti veicoli elettrici, minerali critici e infrastrutture digitali, da parte degli investitori dell’UE, l’accordo aiuterà l’Indonesia a passare a uno sviluppo industriale di maggior valore. Gli esportatori beneficeranno dell’eliminazione delle tariffe e della semplificazione delle procedure doganali, in particolare nei settori ad alta intensità di manodopera come l’abbigliamento e i prodotti ittici.
Il surplus commerciale dell’Indonesia con l’UE è aumentato da 2,5 miliardi di dollari nel 2023 a 4,5 miliardi di dollari nel 2024 e le proiezioni del Governo indicano che le esportazioni verso l’UE potrebbero aumentare di oltre il 50% entro i primi tre o quattro anni di attuazione, in linea con la strategia del Paese di aumentare la lavorazione a valle del nichel e di altre industrie basate sui minerali.
Nuove opportunità per le imprese europee in un mercato strategico
Nell’economia indonesiana in espansione le imprese europee beneficeranno di condizioni commerciali preferenziali e di una maggiore protezione degli investimenti. Il CEPA apre l’accesso ai settori chiave dei servizi, tra cui la logistica, le telecomunicazioni e i servizi finanziari, con l’impegno a ridurre le restrizioni sull’equità e a garantire alle imprese dell’UE lo stesso trattamento riservato alle imprese nazionali. La protezione degli investimenti viene rafforzata anche attraverso meccanismi vincolanti di risoluzione delle controversie, che offrono una maggiore sicurezza giuridica agli investitori europei.
Nel 2024, gli afflussi totali di IDE in Indonesia hanno raggiunto i 55,3 miliardi di dollari, con un aumento del 21% rispetto all’anno precedente. Solo nell’ultimo trimestre del 2024, l’Indonesia ha attirato 3,4 miliardi di dollari in investimenti in metalli di base, 2,1 miliardi di dollari in carta e 1,3 miliardi di dollari in attività minerarie. Alla fine del 2023 lo stock di IDE dell’UE in Indonesia ammontava a 25,1 miliardi di euro, con investitori particolarmente attivi nel settore manifatturiero di alto valore e nello sviluppo delle infrastrutture.
Importanti aziende europee come BASF, Unilever e TotalEnergies operano già in Indonesia e si prevede che aumenteranno la loro presenza grazie al miglioramento del quadro giuridico. Da parte indonesiana, i produttori tessili, gli esportatori di prodotti ittici e le aziende del settore della lavorazione del nichel possono ottenere un accesso più rapido e prevedibile al mercato dell’UE.
Carenze normative e rischi regolatori ancora presenti
Nonostante lo slancio, diverse problematiche strutturali restano irrisolte. L’Indonesia mira a mantenere il controllo sulle regole del contenuto locale, sui sistemi di licenze all’importazione e sui quadri di gestione delle risorse. Allo stesso tempo, l’UE continua a spingere per una maggiore protezione degli investimenti, chiarezza normativa e trasparenza.
L’accordo include impegni sulle procedure di autorizzazione e sulla trasparenza dei dati, ma non risponde pienamente alle preoccupazioni dell’UE sui requisiti di localizzazione in settori come le batterie dei veicoli elettrici o il cloud computing. Le precedenti restrizioni indonesiane sulle importazioni di prodotti orticoli e animali avevano portato a controversie dell’OMC, e problemi simili potrebbero riemergere se le disposizioni del CEPA non venissero attuate correttamente.
La certezza giuridica e l’applicazione delle controversie restano anch’esse ambiti delicati. Sebbene il CEPA preveda meccanismi di risoluzione delle controversie tra investitori e Stato, alcuni stakeholder dell’UE restano cauti a causa della sovrapposizione delle autorità regolatorie e dell’imprevedibilità del contesto di governance a livello subnazionale in Indonesia
Un momento decisivo per le relazioni commerciali ASEAN-UE
Se concluso e ratificato, il CEPA I-UE diventerà uno degli accordi commerciali più completi dell’UE con un Paese dell’ASEAN. Esso stabilisce un alto standard di impegno regionale e offre vantaggi pionieristici alle imprese di entrambe le parti. L’accordo riflette anche un cambiamento nel panorama commerciale globale — dove il bilateralismo strategico sta rimodellando l’integrazione regionale.
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