Licenza per imprenditori esteri in Tailandia — Ne hai bisogno?

Posted by Written by Ayman Falak Medina Reading Time: 6 minutes

Chi investe in Tailandia deve affrontare fin da subito una decisione fondamentale che influenza tutto il resto. Deve stabilire se la sua società a maggioranza straniera possa svolgere l’attività prevista senza autorizzazione oppure se debba ottenere una Foreign Business License (FBL).

La legge tailandese sulle imprese estere definisce con il termine “straniero” anche una società tailandese in cui almeno il 50 percento del capitale sia detenuto da soggetti non tailandesi o entità giuridiche straniere, limitando una serie di attività per tali società in mancanza di una licenza. Questo sistema di controllo implica che la risposta dipenda esclusivamente da due variabili — chi possiede la società e quale attività svolge — pertanto, chiarire entrambi gli aspetti fin dall’inizio evita false partenze, ritardi e rischi reputazionali.

Quando è richiesta una licenza per imprese straniere

In base alla legge, se la proprietà non tailandese è uguale o superiore al 50%, l’entità tailandese viene considerata straniera. Quando quell’entità straniera svolge un’attività inclusa negli elenchi soggetti a restrizioni – in particolare le attività di servizi della Lista 3 quali consulenza, servizi legali, contabilità, ingegneria e molte forme di commercio – è generalmente necessaria una FBL prima dell’inizio delle attività. Le attività manifatturiere e quelle di puro export, di norma non rientrano negli elenchi soggetti a restrizioni, motivo per cui molti progetti industriali non necessitano di un FBL.

Una sfumatura rilevante riguardai modelli di trading. La vendita al dettaglio da parte di una società di proprietà straniera è considerata attività soggetta a restrizioni solo quando il capitale versato totale è inferiore a 100 milioni di THB (2,7 milioni di dollari USA) oppure quando ciascun punto vendita dispone di meno di 20 milioni di THB (540.000 dollari USA) di capitale. La vendita all’ingrosso è soggetta a restrizioni quando ciascun punto vendita ha meno di 100 milioni di THB (2,7 milioni di dollari USA). Al di sopra di queste soglie di capitale, un operatore commerciale a proprietà straniera può svolgere attività di vendita al dettaglio o all’ingrosso senza necessità di un FBL per tali linee di business.

Esenzioni e alternative pratiche

È possibile eliminare completamente la necessità di un FBL in tre casi. Il Board of Investment concede l’approvazione a svolgere attività soggette a restrizioni tramite un Certificato di Impresa Straniera anziché tramite una licenza discrezionale, quando il progetto rientra in una categoria promossa. Le autorità valutano quindi benefici quali occupazione, trasferimento di tecnologia e potenziale di esportazione. Gli investitori statunitensi possono contare sul Trattato di Amicizia USA-Tailandia che consente la maggioranza estera nella maggior parte dei settori, fatte salve specifiche esclusioni.

La Tailandia ha inoltre introdotto, tramite regolamento ministeriale, determinate linee di servizi intragruppo che possono essere svolte da centri servizi del gruppo a beneficio delle proprie affiliate senza FBL, qualora vengano soddisfatti determinati criteri.

Per le piattaforme non commerciali, gli uffici di rappresentanza sono stati esentati dall’obbligo di FBL dal 2017, rappresentando spesso il punto di ingresso ideale nel mercato quando l’obiettivo è l’approvvigionamento, il controllo qualità o il collegamento tecnico piuttosto che la vendita.

La Thailandia ha inoltre introdotto, tramite regolamento ministeriale, determinate linee di servizi intragruppo che possono essere svolte da centri servizi del gruppo a beneficio delle proprie affiliate senza FBL, qualora vengano soddisfatti determinati criteri.
Per le piattaforme senza ricavi, gli uffici di rappresentanza sono stati esentati dall’obbligo di FBL dal 2017, rappresentando spesso il punto di ingresso ideale quando l’obiettivo nel mercato è il sourcing, il controllo qualità o il coordinamento tecnico, piuttosto che la vendita.

Domanda, capitale e tempistica

Quando una FBL è ancora necessaria, le domande vengono presentate al Dipartimento di Sviluppo Aziendale. Le valutazioni tengono conto del contributo del progetto alla Tailandia in termini di occupazione, trasferimento tecnologico e concorrenza. Nei casi più semplici, gli investitori dovrebbero prevedere circa 3-6 mesi dalla presentazione completa alla decisione. Per legge, una volta accettata una pratica completa, il Foreign Business Committee ha 60 giorni per pronunciarsi, tempistica che rientra nella finestra operativa reale. La Tailandia sta inoltre implementando un sistema e-foreign per licenze e certificazioni, insieme alla più ampia digitalizzazione DBD tramite la piattaforma DBD Biz Regist per la registrazione societaria online, riducendo le interazioni in presenza e velocizzando l’emissione delle autorizzazioni, una volta approvate.

Le regole sul capitale sono vincolanti e variano a seconda dei casi. Una società di proprietà straniera che non rientra nell’obbligo di licenza deve disporre di almeno 2 milioni di THB (54.000 dollari USA) di capitale interamente versato prima di iniziare l’attività.

Se l’attività che necessita di permesso è limitata, il capitale minimo sale al maggiore fra i 3 milioni di THB (81.000 dollari USA) e il 25% delle spese medie stimate dei primi 3 anni, con scadenze di versamento stabilite dalla normativa. Il capitale minimo deve essere versato entro i termini previsti dalla legge e le autorità verificano la conformità durante e dopo la concessione delle licenze.

Questi livelli minimi si applicano per ogni linea di business soggetta a restrizioni quindi i progetti che coprono più attività devono dividere il capitale per singolo ambito invece che fare affidamento su un’unica cifra consolidata.

Dal punto di vista del budget, le tasse ufficiali di deposito si attestano in poche migliaia di THB (30 e 100 dollari USA). Si tratta di importi marginali rispetto ai costi di preparazione e consulenza, che variano in base all’ambito ma rappresentano generalmente la parte principale della spesa. La durata delle tempistiche tende ad allungarsi o a ridursi in funzione della qualità del dossier, della chiarezza con cui l’attività è descritta rispetto agli elenchi e della rapidità con cui vengono fornite le risposte ai quesiti di follow-up.

Dal punto di vista del bilancio, le tasse ufficiali di registrazione sono relativamente basse ed ammontano a poche migliaia di baht thailandesi (circa 30-100 dollari USA).

Si tratta di importi marginali rispetto ai costi di preparazione e consulenza, che variano in base all’ambito ma rappresentano generalmente la parte principale della spesa. La durata delle tempistiche tende ad allungarsi o a ridursi in funzione della qualità del dossier, della chiarezza con cui l’attività è descritta rispetto agli elenchi e della rapidità con cui vengono fornite le risposte ai quesiti di follow-up.

Conformità e sanzioni

Licenze e certificati limitano l’operatività all’ambito approvato. Svolgere un’attività soggetta a restrizioni senza una FBL o senza un’esenzione valida costituisce reato penale. La legge prevede la reclusione fino a 3 anni, multe tra 100.000 THB (2.700 dollari USA) e 1.000.000 THB (27.000 dollari USA), e l’ordine del tribunale di cessare l’attività, con ulteriori sanzioni giornaliere in caso di mancata conformità.

I contratti che mascherano il controllo straniero, spesso chiamati accordi con “nominee”, sono illegali e perseguiti dalla legge.

È opportuno considerare la gestione delle licenze come un obbligo di conformità a livello di consiglio di amministrazione e inviare comunicazioni tempestive al DBD in caso di cambiamenti nella compagine azionaria o dell’ambito di competenza.

Due esempi per gli investitori

Una società di consulenza manageriale di proprietà straniera intende fornire servizi di consulenza a clienti terzi in Tailandia. La consulenza rientra chiaramente nei servizi della Lista 3. A meno che la società non posso usufruire di un’esenzione per i servizi infragruppo o di agevolazioni derivanti da un trattato bilaterale, dovrà prevedere di richiedere una FBL e di rispettare il capitale minimo previsto per quel tipo di attività. La strategia migliore è quella di predisporre un dossier completo sui benefici apportati alla Tailandia e prevedere un periodo di revisione da 3 a 6 mesi.

Un distributore globale cerca una piattaforma tailandese interamente di proprietà straniera sia per attività di vendita all’ingrosso sia per alcuni punti vendita al dettaglio con marchio proprio. Se la società dispone di un capitale di 100 milioni di THB (2,7 milioni di dollari USA) e ogni negozio al dettaglio possiede almeno 20 milioni di THB (540.000 dollari USA) di capitale, può operare al dettaglio senza una FBL.

Per la vendita all’ingrosso, ogni punto vendita deve inoltre disporre di almeno 100 milioni di THB (2,7 milioni di dollari USA) per essere esente. Se tali livelli non sono sostenibili, l’alternativa diventa quella di richiedere una FBL, creare una joint venture a maggioranza tailandese oppure valutare percorsi BOI qualora vi rientrino altre attività fra quelle previste.

Prendere la decisione giusta in materia di licenze

La scelta della licenza va gestita seguendo una sequenza chiara. Per prima cosa occorre valutare se l’entità è classificata come straniera o tailandese in base alla proprietà. Successivamente è necessario esaminare le attività previste confrontandole con gli elenchi delle attività soggette a restrizioni e verificare eventuali esenzioni applicabili, che si tratti della promozione BOI, del Treaty of Amity, delle soglie di capitale elevate per le attività commerciali o delle deroghe per i servizi infragruppo. Quando nessuna di queste strade è applicabile, l’azienda deve procedere con il processo di richiesta della FBL, supportato da capitale adeguato, tempistiche realistiche e un dossier ben preparato.

Seguire questo ordine evita nuove presentazioni della domanda, mantiene sotto controllo i costi di consulenza e garantisce che la data di avvio resti credibile.

Chi siamo

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